la cantina si trova all'interno di un antico stabilimento per la fusione del ferro (magona) situate in Comune di Atina in Provincia di Frosinone, precisamente nella frazione Rosanisco. Tale stabilimento e stato costruito ed inaugurato da Ferdinando II di Borbone nel 1858 e veniva utilizzato per la produzione del ferro estratto dalle vicine miniere del monte Meta, famose già ai tempi dei romani e che contribuirono a rendere Atina "potens".
Ancora oggi e possibile ammirare le strutture murarie del grande complesso siderurgico "LA FERRIERA".
Lo stabilimento, costruito con pietra calcarea locale lavorata a bugne e con mattoni lisciati, era costituito da un primo imponente altoforno (13 metri di altezza per 2,80 di diametro), esistente ancora oggi, innalzato su una platea quadrata a formare un terrazzo in pietra ancora oggi ben conservato. La platea poggiava su quattro pilastri rivestiti con pietra da taglio, al di sotto della quale si può ancora ammirare il bellissimo stemma borbonico scolpito
in pietra e posto in chiave all'arco principale.
L'altoforno implicava un complesso di edifici quali magazzini per la ricezione delle materie prime, officine, uffici di amministrazione, alloggi per il personale, oltre ad una serie di costruzioni adibite ad usi diversi che sono utilizzati e visibili ancora oggi.
L'impianto era munito anche di macchina soffiante destinata alla ventilazione dell'altoforno, di forno realizzato in mattoni refrattari e di una vasca di carico idraulica con relativa turbina per il moto degli organi meccanici; tutte queste attrezzature purtroppo non sono più esistenti in quanto la fonderia funzionò con esito poco felice ed alla fine del I860 la "magona di Atina" venne chiusa, depredata ed abbandonata.
Allo stato attuale, il complesso siderurgico ha mantenuto la sua forma ed il suo aspetto originari, il fronte principale dell'antico stabilimento e rimasto inalterato mentre il braccio destro della fabbrica, terrazzato al piano terra e con un ampio cortile interne (30,08 metri per 37,24), con al centro un bellissimo ed imponente pioppo secolare, nei locali che erano adibiti a magazzini, uffici di amministrazione e quant'altro, oggi ospita la cantina e moderni impianti per la produzione del vino. La storia del 'Cabernet di Atina' Le varietà di Cabernet e Syrah sono state impiantate per la prima volta ad Atina da Pasquale Visocchi nel lontano 1860 quando, impiantò varietà di vitigni prestigiosi come i Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Pinot Noir et Blanc, ecc.
Il Visocchi, all'epoca agronomo di fama nazionale, fece visita alla Grande Esposizione di Parigi del 1867 e studiò i trattati del Grandvionnet e del Guyot; le sue esperienze furono seguite dalla famosa scuola di enologia di Conegliano, che prese da Atina i vitigni più affermati e li diffuse nel Veneto ove, attualmente, e ancora preminente la produzione del Cabernet.
Furono importati dalla Francia molti vitigni tipici. Per le uve rosse: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbek, Camay, Pinot Rosso e Syrah; per le uve bianche: Pinot Bianco, Semeillon Gros, Semeillon Petit, Sauvignon e Russane, con cui si fanno i vini Bordeaux.
I vigneti impiantati dettero ottimi risultati poiché il clima ed il terreno della valle erano, e sono tutt'ora, adatti alla viticoltura; infatti, la coltura intensiva delle viti rese necessaria l'apertura di una cantina per la lavorazione del vino: la Ditta "Stabilimento Enologico Fratelli Visocchi" fu costituita nel 1868.
La cantina "Visocchi", nel periodo di massimo splendore (correva l'anno 1868), lavorava vini per 4.600 q.li di uve.
Nel 1940 l'Ingegner Guglielmo Visocchi ottenne il Decreto di riconoscimento del vino tipico. Purtroppo pero, la ditta non riuscì a superare la crisi dovuta alle distruzioni di molti vitigni causate dai bombardamenti della seconda guerra
mondiale, vanificando cosi gli sforzi di circa cento anni di studi e lavoro.
La passione per l’enologia della valle, però, e sempre rimasta radicata e la generosità delle nostre terre ha fatto il resto.